Perris Records Official Website
VV.AA. None Blacker Tribute To Metallica Cover
Artist: Various Artists
Album: None Blacker - Tribute To Metallica
Label & Pubblication Year: 2003, Perris Records
Tracklist: Sad But True (Enertia) / Master Of Puppets (Steve Blaze) / Welcome Home (Enertia) / Wherever I May Roam (Every Mother’s Nightmare) / Seek & Destroy (Divine Ruins) / The Thing That Should Not Be (Divine Ruins) / Jump In The Fire (Brutal Faith) / For Whom The Bell Tolls (Animal Mother) / Ride The Lightning (Blessed Agony)
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Un’altro tributo ai Metallica? Ma quanti ne saranno già usciti? Premetto che io sono fondamentalmente contrario ai tribute albums, li approvo solo quando il loro scopo è rendere un sincero omaggio ad artisti che durante la loro carriera hanno avuto poca fortuna; ottimi ad esempio i tributi a Blue Cheer e Captain Beyond pubblicati qualche anno fa dalla genovese Black Widow Records. Ma di questo ennesimo tributo ai Metallica ne sentivate veramente il bisogno? Speravo di ascoltare qualche classico “misconosciuto” come “Whiplash” o “Escape”, invece la scaletta ci propone le solite “Sad But True”, “Master Of Puppets”, “For Whom The Bells Toll”; ovvero brani che ormai anche i sassi conoscono a memoria. Speravo che i musicisti coinvolti nel progetto riuscissero a personalizzare un minimo le songs e invece quasi tutte le bands si limitano a svolgere diligentemente il loro compitino, stando ben attenti a non uscire dal seminato. Obiettivamente chi può avere interesse ad ascoltare l’ennesima cover-fotocopia di “Master Of Puppets” nella quale gli assoli di chitarra sono uguali identici, nota per nota, a quelli della versione originale? Chi può avere interesse ad ascoltare una “The Thing That Should Not Be” eseguita senza un minimo di verve dai Divine Ruins? Chi può avere interesse ad ascoltare una “Ride The Lightning” sulla quale infierice in maniera notevole la maldestra esecuzione vocale dei Blessed Agony? L’unico motivo di interesse è rappresentato dai 7 brevissimi samples che chiudono il cd, che se non altro ci permettono di ascoltare le sopraccitate bands alle prese con del materiale proprio. Mi dispiace essere così severo con questo “None Blacker” ma lavori di questo tipo non fanno altro che intasare ulteriormente il mercato discografico, già, per altro, ultra-saturo. Non mi sento così, di consigliarvi l'acquisto di questo dischetto, messo in piedi, molto porobabilmente, con l'unico scopo dell'operazione commerciale. Senza rimorso, mi sento di alzare il cartellino rosso oppure di partecipare alla prossima edizione della sagra del tiro al piattello!!!

Recensione realizzata da Andrea Zazzarini

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